Combatti come un Leone
Difenditi come una Montagna
Sorgi come il Sole
Muori come un Eroe


lunedì 4 aprile 2011

Cuore di drago

Or dunque, rieccomi qua, a straparlare.
di cosa forse direte, bhè, di come il Diavolo ci metta lo zampino e faccia le pentole ma non i coperchi.
Questo detto popolare sempre valido,  nell'era dei cellulari i cui sms hanno rovinato più di una relazione è sempre all'avanguardia.
Io posso affermare che stavolta il Diavolo non c'entra per nulla, anzi, è solo un modo di dire, di esprimere attraverso un immagine un concetto. Quindi passo al cambio di immagine e ci piazzo Michele, meglio, molto meglio.
Che non si muore per amore è parte del testo di una bellissima canzone di Battisti,  che ho visto alcuni  uscire di testa quando hanno scoperto che la loro relazione fosse preda di facili costumi è vero anche questo.
Ma a volte il " destino" e lo metto fra parentesi,  ci mette di fronte a fatti che molto frequentemente ci siamo abituati ad evitare, proprio per misurare fino a che punto saremmo disposti a fare finta di  nulla, oppure fino a che punto vogliamo essere accomodanti   discriminando il  nostro potere personale.
Il problema poi è soltanto questo, si riduce solo a questo: quanto coraggio possediamo e quanto siamo in grado di usarne per affrontare a cielo aperto una questione di questo tipo.
Se il valore si misura a secondo di quanto coraggio sappiamo esprimere, dobbiamo come minimo distinguere.
Il coraggio è uno, ma l' equazione cambia quando si tratta di usarlo rivolto a noi stessi o quando lo adoperiamo per altri.
Di solito quando lo usiamo per gli "altri" è  miscelato all'amore: lo faccio per....
c'è sempre un Per  che ci permette a volte anche di superare i nostri limiti e questo Per di solito lo amiamo moltissimo, da qua il nostro coraggio.
Se amassimo noi stessi nella stessa misura il coraggio varrebbe il  gioco, amare se stessi vorrebbe dire avere stima di se, conoscere il proprio valore, dedicarsi a " mollare " chi ci circonda e riversare per   noi il potenziale bellico che ci appartiene.
E ci vuole  molto coraggio, per rimettersi in gioco, per affrontare situazioni improvvise, per comprendere che, se decidi di parlare, i rischi sono evidenti.
Si arriva a questo quando la misura è colma o quando si decide che non c'è in fin dei conti più nulla da perdere. Allora, da dove non si sa, giunge infine il coraggio del Sè, tanto declamato, ricercato, rinchiuso chissà dove, nelle cosi' dette pieghe del cuore, perchè al cuor e non alla mente esso appartiene.
Quel Cuor di leone, o di Drago, che dir si voglia.
Non è vero.
Tutto questo sono solo congetture e seghe mentali.
Serve solo dire ora basta,  muovendosi verso ciò  che sappiamo appartenerci di diritto: 

                                                           L'IO  SONO
                                                                   
quando finalmente LASCIAMO CHE QUESTE POCHE LETTERE   assumano il vero significato dentro di noi, allora, il Cuore di drago, pulsa di vita.

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